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ATS-Friendly: Come far passare il tuo CV nei filtri automatici

Denny De Caro
28.1.2025

Indice

Ma il tuo curriculum riesce a passare i rigidi controlli degli ATS (Applicant Tracking Systems)?

Se non ne hai mai sentito parlare, ti basti sapere che, se il tuo CV fosse un film, gli ATS sarebbero i critici cinematografici. Coloro che analizzano minuziosamente il documento da te preparato, e che racconta la storia della tua vita lavorativa (e non), in pochissimi secondi, cercando parole chiave e dettagli specifici. Solo i migliori passano al "secondo turno" e arrivano davanti agli occhi dei recruiter in carne e ossa.

Stiamo parlando di sistemi automatici usati dalle aziende per filtrare le candidature, i quali funzionano come una specie di motore di ricerca: leggono i CV, li scansionano, e selezionano solo quelli che contengono le informazioni più rilevanti.

Insomma, prima di poter arrivare al boss finale, devi affrontare questi analizzatori che ragionano in maniera oggettiva, secondo criteri prestabiliti e che non lasciano spazio a incertezza e a elasticità. Se il tuo CV non è ben formattato o non usa le parole chiave giuste, dunque, potrebbe essere scartato. Non importa quanto sia incredibile: per l’ATS, sarà invisibile.

Se vuoi assicurarti che il tuo CV superi questo ostacolo (e diventi il blockbuster dell’anno), ecco una guida semplice e divertente per renderlo ATS-friendly.

Usa il formato giusto (per piacere, niente esperimenti!)

Immagina che il tuo CV sia un testo da leggere con un vecchio scanner: niente fronzoli, solo chiarezza. Gli ATS non sono in grado di interpretare formati troppo creativi, colonne multiple o immagini. Anche se un CV grafico può sembrare accattivante, quindi, rischia di non essere processato correttamente.

Cosa fare quindi?

Scegli il formato standard: file .docx o PDF “puliti”. Evita PDF creati con software grafici troppo elaborati, perché possono generare problemi di lettura per l'ATS.

Mantieni un layout chiaro: niente tabelle o colonne multiple. Usa una struttura lineare con margini regolari e sezioni ben separate.

Opta per font leggibili: Arial, Calibri o Times New Roman sono scelte sicure. Non serve esagerare con i caratteri futuristici: l’ATS non li apprezza.

Le parole chiave sono il tuo biglietto d'ingresso

Come dicevamo, gli ATS funzionano come motori di ricerca: cercano parole chiave specifiche per determinare se sei un buon match per il lavoro. Se non includessi le keyword giuste, potresti essere scartato, anche se sei il candidato perfetto!

Come trovare le parole chiave?

• Analizza attentamente la job description e cerca le competenze richieste, i software citati o le soft skill elencate.

• Ad esempio, se un annuncio richiede esperienza in “SEO” o “data analysis,” assicurati che questi termini compaiano nel tuo CV, ma in modo naturale.

• Usa sia le versioni abbreviate che quelle estese (esempio: “SEO (Search Engine Optimization)”) per garantire che l’ATS le rilevi tutte.

Esempio pratico:

Se applichi per un ruolo di Social Media Manager, potresti inserire:

• “Gestione di campagne Facebook Ads”

• “Analisi dei dati con Google Analytics”

• “Creazione di strategie di contenuto per Instagram”

Struttura il tuo CV con sezioni chiare e standard

I titoli creativi per le sezioni del tuo CV sono simpatici, ma non aiutano gli ATS. Questi software riconoscono solo categorie tradizionali, come:

• Esperienze lavorative

• Istruzione

• Competenze tecniche

• Certificazioni

Evita formule strane come “La mia avventura professionale” o “Le mie skills incredibili.” Gli ATS non capiscono il tuo stile ironico e rischi di perdere punti preziosi.

Inoltre, ricordati di scrivere date e ruoli in modo chiaro e uniforme: gli ATS amano i dati strutturati e precisi. Quando descrivi le tue esperienze lavorative, segui sempre uno schema coerente.

Ecco un esempio perfetto:

Ruolo svolto – Nome azienda – Città

Mese/Anno di inizio – Mese/Anno di fine

Esempio pratico:

Social Media Specialist – Digital Dreams – Milano

03/2020 – 12/2023

Evita formati ambigui come “Marzo 2020 – Dicembre ’23” o “Primavera 2020 – Inverno 2023,” che potrebbero creare confusione.

Fai attenzione ai dettagli (perché contano davvero)

A volte, sono i piccoli dettagli a fare la differenza, ecco perché un CV ATS-friendly deve essere impeccabile dal punto di vista grammaticale e tecnico.

  • Correggi gli errori: gli ATS possono ignorare sezioni con errori ortografici o grammaticali. Per esempio, puoi utilizzare strumenti come Grammarly per perfezionare il testo.
  • Scrivi i numeri: se hai risultati quantificabili (ad esempio, “+30% di engagement” o “gestione di un budget di €100.000”), includili, perché gli ATS adorano i numeri!
  • Evita il superfluo: non inserire grafici, immagini o link a portfolio in formati non cliccabili. Se hai un portfolio, includi l’URL in una sezione separata, chiaramente etichettata.

Una volta fatto questo, metti alla prova il tuo CV prima di inviarlo! A tal proposito, esistono strumenti online che possono dirti quanto è ATS-friendly il tuo curriculum e suggerirti miglioramenti.

Tool utili:

  • Jobscan: confronta il tuo CV con l’annuncio di lavoro per verificare se contiene abbastanza parole chiave.
  • Resumeworded: ti fornisce un punteggio per la leggibilità e l’efficacia ATS.

Anche una breve revisione può fare la differenza tra essere selezionato o scartato.

Trasforma il tuo CV in un passaporto per il successo!

Creare un CV ATS-friendly non significa sacrificare la tua creatività o personalità, ma piuttosto trovare il giusto equilibrio tra semplicità e strategia. Seguendo questi consigli, potrai assicurarti che il tuo curriculum superi il primo filtro e arrivi ai recruiter.

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Non aspettare: il lavoro dei tuoi sogni è a un clic di distanza!

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